Il premio di medicina,  intitolato al Prof. Potito Petrone al fine di ricordarne la meritoria, instancabile  e preziosa opera, è un appuntamento che ritorna, ogni anno, il primo sabato di Dicembre. E' un riconoscimento ai neo laureati in medicina nati o residenti in Basilicata. Le loro tesi vengono esaminate da una Commissione di medici, nominata ogni anno dalla Pro Loco, che individuano la migliore che viene premiata con una targa ricordo predisposta dall'Associazione, con una litografia o serigrafia offerta dalla famiglia Petrone e con un assegno di € 1.550,00 della Pro Loco e due tesi degne di una menzione particolare premiate con targa ricordo e litografia/serigrafia.

potpetr2005.jpgErano trascorsi solo pochi giorni dalla sua scomparsa, quando ricevemmo la visita di Bruno Albano e di altri amici del “Portale”, che ci manifestarono l’intento di istituire un premio di medicina intestato al “ prof. Potito Petrone”. La spontaneità e l’immediatezza dimostrate nella circostanza – segno di profonda stima e di sincero affetto – ci stupirono e ci commossero e, naturalmente, non potemmo che plaudire, grati, all’iniziativa. Il Premio arriva,oggi, alla decima edizione, un importante traguardo che ne testimonia il successo: dieci giovani medici, finora, hanno ricevuto un concreto incentivo a proseguire l’attività di studio e di ricerca; altri venti sono stati incoraggiati con una speciale “menzione”; tutti i partecipanti hanno avuto la soddisfazione di veder attentamente valutate ad apprezzate le loro tesi di laurea da una qualificata Commissione. Ma i meriti dell’iniziativa vanno oltre. Grazie ad una sapiente scelta delle relazioni svolte nel corso delle diverse edizioni si è tentato – crediamo con successo – di divulgare interessanti cognizioni mediche, di diffondere la cultura della prevenzione, di fornire utili indicazioni per una più accorta ed efficace cura delle malattie. Gli amici ed i colleghi che, di volta in volta, hanno preso la parola hanno, poi, delineato il profilo dell’uomo e del professionista Potito Petrone, tutti ponendo in risalto, soprattutto, le sue qualità morali: la sua umanità, la sua specchiata onestà, la sua assoluta dedizione alla professione, la sua disponibilità nei confronti dei pazienti. E proprio il riconoscimento e l’apprezzamento di questi valori –che, con l’intestazione del premio, sono stati additati ad esempio ai giovani medici – caratterizzano e rendono, a nostro avviso, particolarmente encomiabile l’iniziativa: il tecnicismo, a volte esasperato; l’efficientismo, spesso confuso con l’efficienza e perseguito a scapito dei rapporti umani; l’economia di spesa, foriera talvolta di atteggiamenti indifferenti e sbrigativi, rischiano, infatti, di indurre il medico a curare la malattia senza curarsi del malato. Il che, oltre a risultare in molti casi anche sul piano scientifico molto difficile se non addirittura impossibile, certamente sminuisce la funzione del medico, ne riduce sensibilmente l’importanza ed il prestigio e, soprattutto, mortifica la dignità della persona, già provata, in ogni paziente, dalla sofferenza che – è bene rammentarlo – è sempre e soprattutto psicologica prima ancora che fisica. Meriti e significati particolari ed importanti ha assunto l’istituzione del premio, intestato al “prof. Potito Petrone”, per noi, suoi familiari: ci ha permesso, intanto di venire a conoscenza di significativi episodi di vita che non ci erano mai stati raccontati; ci ha dato modo, inoltre di verificare quanto grandi fossero l’affetto e la stima che lo hanno circondato e ci ha reso, nel contempo, consapevoli della meravigliosa ma impegnativa eredità che ci ha lasciato e che non vogliamo e non dobbiamo disperdere; ci ha, infine, consentito di mantenere sempre vivo e palpitante il suo ricordo. Per tutto questo sentiamo, pressante, il bisogno – e l’occasione è propizia – di esprimere la nostra più profonda gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita dell’iniziativa: innanzitutto l’infaticabile Bruno Albano e con lui ai soci del Circolo “Il Portale” ed al suo Presidente onorario avv. Giulio Stolfi;agli amici ed ai colleghi che lo hanno affettuosamente ricordato nelle diverse edizioni; a tutti i medici che, con generosità e spirito di sacrificio, si sono assunti il gravoso impegno di far parte delle Commissioni giudicatrici e fra essi, in particolare, al dott. Giuseppe Laraia ed all’amico Marcantonio Paciello che questo impegno hanno assunto continuativamente, assicurando, così, il coordinamento delle Commissioni ed una opportuna uniformità di giudizio. Il nostro augurio, infine,è che questo premio ed i valori con esso evocati, grazie anche alla sensibilità già dimostrata dalle Istituzioni e ad un loro ulteriore coinvolgimento, possano consolidarsi ed affermarsi sempre più. Luigi Petrone

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